Undicesima Domenica di Matteo
23 Agosto / 5 Settembre 2021
Undicesima Domenica dopo Pentecoste (Undicesima domenica di Matteo) [ qui una omelia]
Tono secondo
Sant’Ireneo, vescovo di Lione
Apodosi della Dormizione
Evangelo mattutino XI (Giovanni 21, 15-25) (altro…)
La preghiera di Gesù nella spiritualità esicasta
Da una trentina d’anni, numerose pubblicazioni [1] hanno rivelato agli Occidentali un metodo di vita spirituale familiare ai cristiani d’Oriente, il cui momento principale è dato dall’invocazione ripetuta incessantemente: «Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi pietà di me, peccatore!». (altro…)
Gesù e la samaritana
Incominciano i misteri. Non per nulla si stanca Gesù, non per nulla si stanca la forza di Dio. Ci troviamo di fronte a un Gesù forte e di fronte a un Gesù debole. La forza di Cristo ci ha creati, la sua debolezza ci ha ricreati. Ci ha creati con la sua forza, è venuto a cercarci con la sua debolezza.
Messaggio sinodale per la Resurrezione 2021
“Giorno della Risurrezione, risplendiamo, o popoli; Pasqua del Signore, Pasqua!
Dalla morte alla vita e dalla terra ai Cieli,
ci ha fatti passare il Cristo Dio, cantando l’inno di vittoria
(Irmos, Ode prima del Canone della Risurrezione)
Cari Padri e Fratelli, figli nel Signore Risorto, (altro…)
La parabola del fariseo e del pubblicano
Continuando nella sua critica alla religiosità farisaica, Cristo racconta un’altra parabola, quella del pubblicano e del fariseo, nel capitolo 18 del Vangelo secondo Luca.
«Due uomini salirono al tempio a fare orazione: uno fariseo, e l’altro pubblicano. Il fariseo stava in piedi, e dentro di sé cosi pregava: Dio, io ti ringrazio, poiché non sono come gli altri uomini: rapaci, ingiusti, adulteri; e neanche come questo pubblicano: Digiuno due volte la settimana, e pago la decima di tutto quel che posseggo.
Ma il pubblicano, stando da lungi, non voleva nemmeno alzare gli occhi al cielo; ma si batteva il petto, dicendo: Dio, abbi pietà di me peccatore.
Vi dico, che questi se ne tornò giustificato a casa sua, a differenza dell’altro: poiché chiunque si esalta, sarà umiliato, ma chi si umilia sarà esaltato.» (Luca 18, 10-14) (altro…)
Santa Partenomartire Agata
(Memoria il 5 Febbraio)
Di nobili origini, Sant’Agata nacque a Catania intorno all’anno 230. Giovanissima, decise di consacrare la propria verginità a Dio, e ricevette dal vescovo di Catania il velo delle vergini.
Il proconsole di Catania, Quinziano, ebbe l’occasione di vederla e se ne invaghì, e in forza dell’editto di persecuzione dell’imperatore Decio, la accusò di vilipendio della religione di Stato e quindi ordinò che fosse catturata e condotta al Palazzo Pretorio. Agata si rifugiò per qualche tempo nei pressi della città, a Galermo. Venne comunque viene catturata e condotta da Quinziano. Il proconsole, quando la vide davanti a sé, venne conquistato ancor più dalla sua bellezza e una passione ardente s’impadronì di lui. Uomo vizioso, egli voleva inoltre impadronirsi dei beni della giovane. (altro…)
Aspasia la cieca
La sorprendente storia di una Santa sconosciuta dei nostri tempi
Del p. Stephanos K. Anagnostopoulos
In una piccola città della Grecia settentrionale viveva una ragazza cieca di nome Aspasia.
Era orfana, indigente, abbandonata da tutti, e per questo crebbe senza l’opportunità di imparare a leggere.
Quando aveva circa 18-20 anni, un predicatore itinerante della Metropolia locale la notò, la prese con sé e la pose in una scuola per ciechi a Tessalonica, dove le fu insegnato il braille. Quando ebbe imparato a leggere bene, il predicatore le diede una copia del Nuovo Testamento scritta in braille.
La ragazza iniziò così a leggerlo con le dita, e più leggeva, più apprendeva su chi era Cristo e cosa aveva fatto per lei personalmente e per il mondo intero. E più apprendeva, più il suo cuore inquieto diveniva calmo e pacifico. (altro…)
San Giuseppe il Nuovo di Cappadocia
San Giuseppe il Nuovo (Joseph Kioseïrkoglou) nacque tra il 1820 e il 1830 nella zona di Kermir, in Cappadocia, non distante da Cesarea. Era un venditore ambulante e un pellegrino, un uomo di preghiera che seminava ovunque andasse la Parola di Dio. (altro…)
«Troverete il bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia»
Omelia per la Natività del Metropolita Filarete di Mosca
Il significato del bambino Gesù avvolto in fasce ci viene spiegato da uno degli antichi dottori cristiani. Nelle sue fasce, Gesù predice la propria sepoltura. In realtà le fasce di un neonato e il sudario dei morti erano originariamente tessute da un artigiano; la culla e la bara hanno lo stesso artefice. Se il peccato non avesse dato origine alla bara e al lenzuolo avvolgente, non ci sarebbero state neppure le fasce e la culla. Proprio come i dolori del parto sono l’inizio della morte, così la culla è il precursore della bara, e le fasce sono il primo lembo del sudario che gradualmente si forma. (altro…)
MESSAGGIO PER LA NATIVITÀ 2020
“Tutto il creato si rallegri, poiché ecco che il Creatore che esiste prima di tutti i secoli nasce a Betlemme e appare bambino neonato”
(Canone proeortion, 23 Dic., ode 4)
Cari Padri e Fratelli, figli nel Signore che è nato,
Il nostro Signore Gesù Cristo è nato e la gioia irradia il mondo intero! Il Dio Verbo è sceso dal Cielo e si è fatto Uomo sulla terra, affinché si realizzasse l’unione e la comunione di «Dio con gli uomini»! Perché finché Egli fosse rimasto nell’altezza della Sua magnificenza «nei cieli» e noi nell’umiliazione della nostra caduta, «ci era impossibile partecipare alla Sua bontà e comunicare del Suo amore per gli uomini, e un abisso impraticabile ci separava da Lui», secondo le parole di San Gregorio il Teologo (Omelia 41,§12). Ma la Sua Bontà si rivelò e il Suo Amore per gli uomini prevalse. (altro…)