Vescovo Nicolaj di Ochrid: Sulla Verità
La Verità. Una omelia

Non bisogna chiedere cosa sia la verità. Pilato ha chiesto a Cristo “cos’è la verità?” e non ha ricevuto nessuna risposta. Cristo non ha voluto rispondere ad una domanda sbagliata. Ci possiamo chiedere se Pilato avrebbe saputo formulare correttamente la domanda. Avrebbe dovuto chiedere – “Chi” è la verità? Se avesse chiesto così avrebbe avuto la risposta: “Io sono la Verità” gli avrebbe risposto Cristo, così come in precedenza aveva detto ai suoi discepoli: “Io sono la Via, la Verità, la Vita” (altro…)
Omelia su Zaccheo

Chi era Zaccheo? Un pubblicano di rango elevato, “un capo dei pubblicani”. La consuetudine che abbiamo di opporre le due figure dell’umile pubblicano e dell’orgoglioso fariseo cela i fatti ed impedisce al nostro spirito di valutare rettamente questi due tipi di personaggi. Per comprendere bene il Vangelo, è indispensabile sapere esattamente chi fossero. (altro…)
Pensieri diversi sulla preghiera

LA PREGHIERA COSTRUITA SULLA SABBIA
Il demonio si sforza di disperdere la preghiera, come fosse un mucchio di sabbia; cerca di trasformare le parole in sabbia secca, senza coesione né midollo, cioè senza fervore del cuore. Così la preghiera può essere sia una casa costruita sulla sabbia, sia una casa costruita sulla roccia. Edificano sulla sabbia coloro che pregano senza spirito di fede, distrattamente, con freddezza: una preghiera simile si disperde da sola e non reca nessun vantaggio a colui che prega. Edificano sulla roccia coloro che, durante la preghiera, tengono gli occhi fissi verso Dio e si rivolgono a lui come ad una persona viva, parlandogli faccia a faccia. (altro…)
Pavel Florenskij: Il cuore cherubico
Nell’introdurre questo libro davvero magistrale, e ben prima di affrontarne i temi, è nostra intenzione tracciare un profilo, seppure sommario ma incisivo, del noto autore, tralasciando volutamente le note biografiche a cui rimandiamo all’ottimo apparato messo a punto nel presente volume. (altro…)
Kostas Delikostantìs: L’Ethos della libertà
Kostas Delikostantìs
L’Ethos della libertà
Servitium, Sotto il Monte, 1997.
Recensione a cura dei p. Daniele Marletta
“Quintessenza dell’Evangelo cristiano è la libertà” scrive il teologo greco Delikostantìs, e questa sua opera non è che una lunga meditazione sulla libertà, sull’ethos della libertà (ed il titolo rimanda ad una nota opera di Christos Yannaras, La libertà dell’ethos ). Cosa si intende per Ethos della libertà? ovvero se l’ethos è “libero”, la libertà è essa stessa “etica”? La nostra mentalità di uomini del ventesimo secolo ci spingerebbe piuttosto a pensare che con l’etica si schiacci la libertà, che in qualche modo la si limiti e se ne restringa il campo d’azione, al massimo ci farebbe affermare il principio – moralistico ed utilitaristico – che “la mia libertà finisce dove comincia la tua”. Ma nulla di tutto ciò concerne la libertà dal cristiano. (altro…)
Lettera enciclica a tutti i cristiani ortodossi della terra e delle isole
1.) Gli uomini che ci hanno condotto in deportazione, in una prigionia perniciosa, e hanno voluto attirarci in quei bassi fondi di Babilonia che sono i dogmi e i riti dei Latini, non hanno potuto portare a termine il loro progetto, rendendosi conto da loro stessi che questo era assurdo nelle sue fondamenta ed impossibile, e si sono fermati a mezza strada loro e coloro che li hanno seguiti senza restare quello che erano e senza diventare quelli che non sono; essi hanno abbandonato Gerusalemme, la vera visione di pace, e la montagna di Sion, la fede solida ed incrollabile; quanto ad essere Babilonesi e a portarne il nome, essi né lo vogliono né lo possono, al punto che si potrebbero giustamente chiamare Grecolatini questi disertori che noi normalmente qualifichiamo come Latinizzanti. (altro…)
San Zanobi, vescovo di Firenze
Memoria il 26 Maggio
San Zanobi nacque a Firenze, nel 355 da genitori pagani, Luciano e Sofia. Giovinetto, si accostò alla Fede e divenne catecumeno. Crebbe così, istruendosi sia nelle scienze profane che in quelle divine. Quando fu giunto all’età di vent’anni, i genitori tentarono di indurlo al matrimonio; egli si affrettò invece a ricevere il battesimo dal Vescovo della Città . I genitori, irritati, si scontrarono con il presule, ma il giovane Zanobi avanzò verso di loro, fece il segno della croce e si raccolse in preghiera. Subito Luciano e Sofia chiesero il battesimo anche per loro. Questo fu il primo segno della vocazione apostolica del Santo. Egli decise di rimanere vicino al Vescovo e ricevette l’ordinazione al suddiaconato, divenendo, in seguito, arcidiacono. (altro…)
Santa protomartire ed isapostola Tecla
Memoria il 24 Settembre
Santa Tecla viveva ad Iconio, in Asia Minore, ed era figlia di una ricca famiglia pagana. Diciottenne, fu promessa sposa al giovane Tamiri che l’amava appassionatamente. In quel tempo, san Paolo, che proveniva da Antiochia, fu accolto nella casa di Onesiforo perché insegnasse il vangelo del Signore. L’abitazione di Onesiforo confinava con quella di Tecla: un giorno, ella ebbe ad ascoltare un discorso del santo apostolo circa le beatitudini del cristiano. Ne fu completamente rapita, tanto da restare in ascolto, immobile, presso la finestra della casa di Onesiforo, per tre lunghi giorni. La madre di Tecla e Tamiri, temendo che le parole di Paolo potessero distogliere l’attenzione di Tecla per le cose terrene, cercarono di separare i due santi, finché, proprio a causa della sua predicazione, il santo apostolo fu arrestato e condotto davanti al governatore. Per quanto fosse in catene, Tecla era riuscita a corrompere le guardie carcerarie e si introduceva nella sua cella per ascoltare il Verbo divino, seduta ai piedi dell’apostolo, mentre, tra le lacrime, baciava le sue catene. (altro…)
San Serafino di Sarov
Memoria il 2 Gennaio
Il santo e teoforo Padre Serafino nacque in Russia, nella città di Kursk, nel 1759. I genitori erano mercanti molto pii e devoti alla Deipara: la Tuttasanta aveva infatti guarito miracolosamente il giovane da una grave malattia.
Adolescente, Serafino, con la benedizione della madre, lasciò la casa paterna ed entrò nel monastero di Sarov. Occupandosi dei compiti più faticosi ed umili, progredì molto nella virtù e nella pratica della preghiera di Gesù. Trascorsi alcuni anni, si ammalò gravemente. Tuttavia, non volle alcuna medicina, chiedendo unicamente la Santa Comunione. Quando gli fu portata, apparvero in visione la Deipara con i santi Apostoli Pietro e Giovanni Teologo: essa, indicando il giovane malato disse loro. “Egli appartiene alla nostra razza!” Pochi giorni dopo, Serafino guarì. (altro…)
I Quaranta martiri di Sebaste
I Quaranta martiri di Sebaste
Quando il crudele Licinio (308-323), che era stato associato all’imperatore san Costantino, mise termine alla dissimulazione e ruppe l’intesa con lui, pubblicò degli editti contro i cristiani e inviò in tutte le province dei magistrati incaricati di eseguire i suoi ordini, mettendo a morte tutti coloro che non volevano piegarsi. Il governatore designato per la Cappadocia e la Piccola Armenia, Agricolao, era uno dei più zelanti esecutori degli editti di persecuzione e aveva convocato nella città in cui risiedeva, Sebaste, la dodicesima legione imperiale, guidata dal comandante Lisia e soprannominata Fulminante. Quaranta soldati di questa legione, uomini giovani, esperti e stimati, si rifiutarono di sacrificare agli idoli dell’impero e si dichiararono cristiani. Originari di luoghi diversi, ma uniti come se fossero un solo uomo nella fede e nella carità, si presentarono, uno alla volta, davanti al governatore, allo stesso modo degli atleti quando si iscrivono nel giorno del combattimento, rinunciando alla loro vera identità e dicendo: “Sono Cristiano!” Agricolao, (altro…)