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Category Archives: Omelie

Omelia per il Vespro del perdono

del p. Marco Davitti

La settimana scorsa abbiamo letto nel Vangelo circa la fine del mondo. Oggi compiamo un ciclo, oggi la Chiesa ricorda la creazione. Qualunque scienziato scopre le meraviglie del cosmo, ma per noi cristiani in questa perfezione è entrato un elemento perturbatore: il peccato. (altro…)

Rimetti a noi i nostri debiti

Omelia per la Domenica del perdono
del p. Daniele Marletta

Nel nome del Padre, del Figlio e del Santo Spirito.

La quarta domenica del Triodion, nella quale la Chiesa fa memoria dell’espulsione di Adamo dal Paradiso terrestre, è detta “Domenica del Perdono”, dall’usanza di chiedere perdono in questo giorno prima dell’inizio della Quaresima. (altro…)

Pregare con l’anima e il corpo

Omelia per la Domenica del Giudizio universale
del p. Daniele Marletta

Il Signore divide le pecore dai capri (dalla Chiesa di Sant’Apollinare il Nuovo a Ravenna)

Letture
Apostolos:  1 Corinti 8, 8 – 9, 2
Evangelo: Matteo 25, 31-46

Nel nome del Padre, del Figlio e del Santo Spirito.

Siamo giunti alla terza domenica del Triodion, quella dell’Ultimo Giudizio, detta anche “Domenica di Carnevale” poiché è l’ultimo giorno in cui è ammesso mangiare carne, in attesa dell’inizio del digiuno quaresimale. In questa settimana infatti non ci sono giorni di digiuno ed è ammesso mangiare tutto, fuorché la carne. (altro…)

«Ritornate, figli traviati»

Omelia per la Domenica del Figlio prodigo
del p. Daniele Marletta

Per questa seconda domenica del Triodion, la Chiesa prescrive la lettura di un’altra parabola, un’altra indicazione per la via del Regno, quella del figlio dissoluto (detta da alcuni  “Parabola del padre misericordioso”). Anche questa domenica, come le altre domeniche prequaresimali, ha un senso mistagogico, facendoci penetrare nel significato più profondo della Grande Quaresima. (altro…)

Dio resiste ai superbi

Omelia per la Domenica del Fariseo e del Pubblicano
del p. Daniele Marletta

Il fariseo e il pubblicano

Nel nome del Padre, del Figlio e del Santo Spirito.

Oggi comincia il tempo del Triodion, cioè il periodo che ci porta alla Pasqua. Queste sono le prime domeniche, quelle prequaresimali, che servono a introdurci ai temi della Quaresima e ad insegnarci il modo di affrontare questo cammino quaresimale di avvicinamento alla Pasqua. In questa prima Domenica del Triodion si legge la Parabola del fariseo e del pubblicano. (altro…)

Cristo è nato!

Omelia sul Natale
del p. Daniele Marletta

Cristo è nato!
Oggi nasce da una donna, nasce sotto la Legge, colui che fu Autore della Legge.

E noi dobbiamo chiederci cosa significa questa Nascita per la nostra vita, per la vita di ognuno di noi. Perché per ognuno di noi vale oggi quello che accadde a Israele duemila anni fa.

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In attesa del Natale

Una omelia di San Massimo di Torino

1. Anche se tacessi, fratelli, il tempo ci ricorda che il Natale di Cristo Signore è vicino; infatti l’estrema brevità dei giorni ha prevenuto la mia predicazione. Con le sue medesime ristrettezze il mondo avverte che è imminente un fatto che lo renderà migliore e con sollecita attesa desidera che il fulgore di un sole più splendido illumini le sue tenebre. Mentre, infatti, teme che il suo corso si riduca per la brevità delle ore, mostra una certa speranza che il suo anno ritorni nella primitiva condizione. (altro…)

Anfibi di carne e spirito

Omelia sulla parabola del servo spietato
(undicesima Domenica di Matteo)
del p. Daniele Marletta

Il Vangelo di questa Domenica vuole ricordarci una cosa fondamentale per la nostra vita spirituale: il fatto di essere noi tutti dei debitori insolventi. Di più: spesso noi siamo proprio quel debitore di cui si parla nella parabola, quello che prima supplica perché si abbia pazienza con lui ma che poi non è in grado di avere la tessa pazienza con il suo fratello.
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Discorso sulla Trasfigurazione di Sant’Anastasio

di Sant’Anastasio il Sinaita

Il mistero della sua Trasfigurazione Gesù lo manifestò ai suoi discepoli sul monte Tabor. Egli aveva parlato loro del regno di Dio e della sua seconda venuta nella gloria. Ma ciò forse non aveva avuto per loro una sufficiente forza di persuasione. E allora il Signore, per rendere la loro fede ferma e profonda e perché, attraverso i fatti presenti, arrivassero alla certezza degli eventi futuri, volle mostrare il fulgore della sua divinità e così offrire loro un’immagine prefigurativa del regno dei cieli. E proprio perché la distanza di quelle realtà a venire non fosse motivo di una fede più languida, li preavvertì dicendo: Vi sono alcuni fra i presenti che non morranno finché non vedranno il Figlio dell’uomo venire nella gloria del Padre suo (cfr. Mt 16, 28).
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San Pietro tra fede e speranza

Omelia per la nona Domenica di Matteo
del p. Daniele Marletta

“Uomo di poca fede”. È così che il Signore chiama San Pietro. E ci sembra quasi ingiusto: tra tutti i discepoli San Pietro è quello con la fede più pronta, assoluta. È lui a confessare per primo questa fede: “Tu sei il Cristo, il figlio del Dio vivente” (Mt 16, 16). C’è poi quella sua prima confessione di fede sul lago di Gennesaret: “Allontanati da me, Signore, poiché sono un uomo peccatore!” (Lc 5, 8). San Pietro è forse, tra i Dodici, il primo a credere veramente.
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