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Category Archives: Omelie
«Noi predichiamo Cristo crocifisso»
del p. Daniele Marletta
«Cos’è diventata la croce per il cristiano di oggi?» Questa domanda mi torna in mente a tutte le feste della Croce. È la domanda che si poneva anni fa uno scrittore italiano, Ignazio Silone, in un suo romanzo, L’avventura di un povero cristiano. E questa domanda la mette in bocca a un uomo del tredicesimo secolo, quasi a significare che questo non è un problema recente, non è un problema della nostra era secolarizzata. È un problema che attraversa la storia della Chiesa. Cosa è diventata la croce per i cristiani? E cosa dovrebbe essere, invece? (altro…)
«Voi siete la luce del mondo»
Omelia per la Domenica dei Santi Padri
del p. Daniele Marletta
“Voi siete la luce del mondo”, dice il Signore.
A che serve la luce? Semplice: a illuminare. Per questo la luce va messa in alto: più in alto è, più persone potranno vederla splendere. E più forte sarà questa luce, più sarà possibile vederla da lontano. (altro…)
Tra Gadara e Gerusalemme
Omelia per la quinta Domenica di Matteo
del p. Daniele Marletta
L’episodio degli indemoniati gadareni ci mette davanti a due personaggi fondamentali: il primo di questi personaggi è il Maligno (i demoni che inabitano gli indemoniati); il secondo è Cristo. Ci sono poi gli abitanti della regione di Gadara (o Gerasa, secondo una diversa lezione). Sullo sfondo del racconto ci siamo noi. (altro…)
Sulla Festa dei Santi Pietro e Paolo
Quella dei Santi Protocorifei degli Apostoli Pietro e Paolo è una delle feste più importanti del menologhion. Ce ne rendiamo conto se consideriamo innanzitutto che questa festa è preceduta da un periodo di digiuno. Ci sono solo altre tre feste precedute da un digiuno simile: la Pasqua, la Natività e la Dormizione. Così, già da questo, possiamo vedere che questo giorno, pur non rientrando nel gruppo delle dodici Grandi Feste del Dodecaorto, ha una sua importanza. Infatti il “Digiuno degli Apostoli” è molto antico. (altro…)
Omelia sulla santità
Di San Giovanni di Shanghai e San Francisco
( Omelia pronunciata il 18 Marzo 1953)
La santità è il frutto di sforzi umani e il dono del Santo Spirito. La santità è raggiunta da colui che porta una croce e nel nome di Cristo conduce una guerra contro gli ostacoli alla santità, gli ostacoli che impediscono di diventare come Cristo. Questi ostacoli sono i peccati, le cattive abitudini, profondamente radicati nell’anima. La lotta contro di essi è il principale lavoro di un cristiano, e nella misura in cui riuscirà a purificare la sua anima, riceverà lo Spirito Santo. (altro…)
San Massimo di Torino – Sulla Pentecoste
Sulla Pentecoste
Sermone 56 di San Massimo di Torino
1. Non vi riuscì spiacevole molti giorni or sono, come ricordate, fratelli, la nostra predicazione nella quale abbiamo narrato che la carne del Signore, risorta da morte, germogliò dal sepolcro come con lo splendore di un fiore; e questo sepolcro l’evangelista attestò che si trovava in un piccolo giardino (Gv 19, 41), motivo per cui non abbiamo parlato a sproposito. (altro…)
Omelia sul radioso giorno di Pasqua
Io sono il primo e l’ultimo; Io sono il vivente, ed ero morto, ed ecco, sono vivo per i secoli dei secoli, e tengo le chiavi della morte e dell’inferno. (Ap 1, 17-18)
Queste cose dice il Santo, il Veridico, Colui che detiene la chiave di Davide, che apre e nessuno chiude, che chiude e nessuno apre. (Ap 3, 7)
Io mi rallegro insieme a voi tutti per la luminosa Resurrezione di Cristo e nell’occorrenza di un tale grande e santo giorno vorrei parlare a voi, cari fratelli e sorelle, di queste parole della Sacra Scrittura; e se vi chiamo cari è perché davvero siete cari al nostro Signore Gesù Cristo, che ci ha redenti ad un prezzo infinitamente prezioso, quello del suo purissimo sangue, sparso sulla croce per la nostra salvezza. Ricordate questo e non dimenticate; non dimenticate da cosa siete stati redenti a un tal caro prezzo: dal peccato, dalla maledizione e dalla morte, sia temporale che eterna. Guardatevi con tutte le forze dal peccato, che ha causato tali sventure nel mondo e che anche ora provoca ogni genere di sventura. E così, io ripeto: Cristo è risorto! È veramente risorto! (altro…)
Il mio Paradiso e il mio Inferno
Il mio Paradiso e il mio Inferno.
Il senso della vita e del mondo
[Da una riflessione sul Natale]
Nel giorno di Natale il Verbo si è fatto carne (Gv 1, 14). Questa è la buona novella, la prima e la più grande, il più grande “Evangelo” che Dio potesse dare all’uomo, e che il cielo potesse dare alla terra. Per meglio dire, l’intero Evangelo, del cielo e della terra, si riassume in queste poche parole: “il Verbo si è fatto carne”. Al di fuori e oltre a ciò, non esiste, per l’uomo, nessun’altra buona novella, né in questo mondo, né nell’altro. Qui si trova tutto quello che è necessario all’esistenza umana, per l’eternità ed in qualsiasi mondo. (altro…)
Vescovo Nicolaj di Ochrid: Sulla Verità
La Verità. Una omelia
Non bisogna chiedere cosa sia la verità. Pilato ha chiesto a Cristo “cos’è la verità?” e non ha ricevuto nessuna risposta. Cristo non ha voluto rispondere ad una domanda sbagliata. Ci possiamo chiedere se Pilato avrebbe saputo formulare correttamente la domanda. Avrebbe dovuto chiedere – “Chi” è la verità? Se avesse chiesto così avrebbe avuto la risposta: “Io sono la Verità” gli avrebbe risposto Cristo, così come in precedenza aveva detto ai suoi discepoli: “Io sono la Via, la Verità, la Vita” (altro…)
Omelia su Zaccheo
Chi era Zaccheo? Un pubblicano di rango elevato, “un capo dei pubblicani”. La consuetudine che abbiamo di opporre le due figure dell’umile pubblicano e dell’orgoglioso fariseo cela i fatti ed impedisce al nostro spirito di valutare rettamente questi due tipi di personaggi. Per comprendere bene il Vangelo, è indispensabile sapere esattamente chi fossero. (altro…)