Commento alla pericope evangelica della seconda Domenica di Luca. (Lc 6, 31-36)
Dal Commento al Vangelo secondo Luca del Beato Teofilatto, Arcivescovo di Ochrid e Bulgaria
27-36. Ma a voi che ascoltate io dico: amate i vostri nemici, fate del bene a coloro che vi odiano, benedite coloro che vi maledicono e pregate per coloro che vi trattano con disprezzo. E a colui che ti percuote su una guancia offri anche l’altra; e a chi ti toglie il mantello non proibire di toglierti anche la tunica. Dà a chiunque ti chiede; e a chi ti porta via i tuoi beni, non chiederli più. E come volete che gli uomini facciano a voi, così fate loro. Se amate chi vi ama, che grazia è per voi? Infatti, anche i peccatori amano chi li ama. Infatti, se fate del bene a chi fa del bene a voi, che grazia è per voi? Anche i peccatori fanno lo stesso. E se prestate a coloro dai quali sperate di ricevere, che grazia è per voi? Anche i peccatori prestano ai peccatori per ricevere cose uguali. Piuttosto amate i vostri nemici, fate del bene e prestate senza sperare niente in contraccambio e la vostra ricompensa sarà grande; e sarete figli dell’Altissimo perché egli è buono sugli ingrati e i malvagi. Siate misericordiosi come è misericordioso il vostro Padre.
Gli Apostoli stavano per essere mandati a predicare e li attendevano molti persecutori e cospiratori. Se gli Apostoli fossero stati timorosi e sgomenti di fronte alla persecuzione, forse avrebbero voluto proteggersi dai loro persecutori tacendo e astenendosi dall’insegnamento. Se ciò fosse accaduto, il sole radioso del Vangelo si sarebbe spento. In previsione di ciò, il Signore esorta gli Apostoli a non cedere a misure difensive contro i nemici, ma a sopportare coraggiosamente ogni cosa, anche le ingiurie e le trame omicide. Questo è ciò che Lui stesso ha fatto sulla Croce, dicendo: Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno (Lc. 23, 34). Per dimostrare agli Apostoli che questo comandamento di amare i nemici è possibile osservarlo, Egli poi dice: “Ciò che vuoi che sia fatto a te, fallo anche agli altri; e sii per gli altri quella persona che vuoi che siano gli altri per te”. Se vuoi che i tuoi nemici siano duri, insensibili e arrabbiati nei tuoi confronti, allora sii lo stesso anche tu con loro. Ma se vuoi che siano gentili e compassionevoli verso di te e non ricordino i torti, non pensare che sia impossibile per te essere lo stesso verso di loro. Vedi questa legge naturale che è scritta nei nostri cuori? Per questo il Signore ha detto anche: “In quei giorni metterò sicuramente le mie leggi nella loro mente e le scriverò nei loro cuori” (Ger. 38, 33). Poi aggiunge un altro motivo convincente per osservare questo precetto: se amate coloro che vi amano, siete come i peccatori e i gentili; ma se ami coloro che ti fanno del male, sei come Dio, che è buono con gli ingrati e con i malvagi. Cosa desideri: essere come i peccatori o essere come Dio? Vedi l’insegnamento divino? Prima ti ha convinto mediante la legge naturale: quello che vuoi che sia fatto a te, fallo agli altri. Poi ti convince con il risultato e la ricompensa: promette che diventerai come Dio.