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Letture per la Vigilia della Natività

Alle Grandi Ore
Prima Ora:
Apostolo: Ebrei 1, 1-12
Evangelo: Matteo 1, 18-25

Terza Ora
Apostolo: Galati 3,23-29
Evangelo: Luca 2, 1-20

Sesta Ora
Apostolo: Ebrei 1, 10 – 2,3
Evangelo: Matteo 2, 1-12

Nona Ora
Apostolo: Ebrei 2, 11-18
Evangelo: Matteo 2, 13-23

Alla Liturgia

Apostolo: Lettura dell’epistola di Paolo agli Ebrei (1, 1-12)
Fratelli, Dio che aveva già parlato nei tempi antichi molte volte e in diversi modi ai padri per mezzo dei profeti, alla fine dei giorni, in questi giorni, ha parlato a noi per mezzo del Figlio, che ha costituito erede di tutte le cose e per mezzo del quale ha fatto anche i mondi. Questi, essendo irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza, che sostiene tutto con la potenza della sua parola, dopo aver compiuto egli stesso la purificazione dei peccati. si è assiso alla destra della maestà nelle altezze, ed è diventato tanto superiore agli angeli quanto più eccellente del loro è il nome che ha ereditato. Infatti, a quale degli angeli Dio ha mai detto: Tu sei mio Figlio, io oggi ti ho generato? E ancora: Io sarò per lui padre ed egli sarà per me figlio? E di nuovo, quando introduce il primogenito nel mondo, dice: Lo adorino tutti gli angeli di Dio. Mentre degli angeli dice: Egli fa i suoi angeli come i venti, e i suoi liturghi come fiamme di fuoco, del Figlio invece afferma: Il tuo trono, Dio, per l’eternità dell’eternità, e: Scettro di rettitudine lo scettro del tuo regno; hai amato la giustizia e odiato l’iniquità; perciò ti unse Dio, il tuo Dio, con olio di esultanza più dei tuoi compagni. E ancora: Tu, Signore, da principio hai fondato la terra e opera delle tue mani sono i cieli. Essi periranno, ma tu rimani; invecchieranno tutti come un vestito. Come un mantello li avvolgerai, come un abito saranno cambiati; ma tu rimani lo stesso, e gli anni tuoi non verranno meno.

Evangelo: secondo Luca (2, 1-20)
In quei giorni uscì il decreto di Cesare Augusto perché fosse censita tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirino era governatore della Siria, e tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Ora anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nazaret, salì alla città di David che si chiama Betlemme – perché egli era della casa e della famiglia di David – per essere censito con Maria sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano là, si compirono per lei i giorni di partorire e partorì il suo figlio primogenito. Lo avvolse in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto all’albergo. C’erano in quella regione dei pastori che vegliavano di notte per custodire il loro gregge. Un angelo del Signore si presentò loro e la gloria del Signore rifulse intorno a loro, e furono impauriti di paura grande. L’angelo disse loro: “Non abbiate paura! Ecco infatti vi evangelizzo gioia grande, che sarà per tutto il popolo, perché oggi, nella città di David, è stato generato per voi il salvatore, Cristo Signore. Questo è il segno per voi: troverete il bambino avvolto in bende e adagiato nella mangiatoia”. E subito ci fu con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio e diceva: “Gloria nelle altezze a Dio e sulla terra pace tra gli uomini della benevolenza”. Appena gli angeli partirono da loro per cieli, i pastori dicevano tra loro: “Passiamo fino a Betlemme e vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere!” Vennero in fretta e trovarono Maria e Giuseppe, e il bambino che giaceva nella mangiatoia. Dopo aver visto, fecero conoscere la parola che era stata detta loro circa questo bambino. Quanti udivano si meravigliavano delle cose che i pastori dicevano loro. Maria conservava tutti questi avvenimenti meditandoli nel suo cuore. I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto quel avevano udito e visto, come era stato detto loro.


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