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Messaggio per il Natale 2024

“Cristo, piegando i Cieli,
volle venire ad abitare tutto intero nel Tuo grembo, o Purissima;
non poteva infatti sopportare di vedere l’opera delle Sue mani
tiranneggiata dall’ingannatore;
venne sotto forma di servo per liberare il genere umano” (Theotokion, 2-o Canone, Ode 6,
Mattutino di San Nicola, Mineo del 6 Dicembre)

Cari Padri e Fratelli nel Signore Incarnato,
Il Verbo di Dio, il nostro Signore Gesù Cristo, con la benevolenza del Padre e la collaborazione del Santo Spirito, è sceso “tutt’intero”, senza ridurre l’altezza della Sua Divinità, nel grembo tutto puro della Madre di Dio Sempre Vergine e “venne ad abitare in mezzo a noi” (Gv 1, 14).
Perché la “bontà misericordiosa del nostro Dio” (Lc 1, 78) non poteva sopportare i tormenti della Sua creatura sofferente, l’uomo, questa opera preziosa modellata da Lui, che era stata disonorata dal diavolo ingannatore ed era caduta nella sua tirannica prigionia.
L’Amore di Dio, che non ha misura né fine, mise in atto un piano perfetto di rigenerazione; un piano di sapienza e potenza divina, ineguagliabile e incomparabile per la sua magnificenza divina.
Nel Simbolo della Fede, confessiamo che il Figlio di Dio, “per noi uomini e per la nostra salvezza”, discese dal cielo e si incarnò “dallo Spirito Santo e dalla Vergine Maria”.
Non accadde a Dio, ovviamente, uno spostamento e una transizione nello spazio, ma si tratta di una condiscendenza divina. Il Verbo, senza mutare nella Sua natura divina, assunse qualcosa che prima non aveva: divenne uomo ed ebbe frequentazione con gli uomini sulla terra. Il Cristo Dio-uomo nascose tutta la gloria della Divinità dietro la cortina della carne, che prese in prestito da Maria la Tutta santa Deipara.
Questo miracolo unico della bontà divina ci sovrasta completamente e noi lo adoriamo semplicemente con pio timore e gratitudine. Tutte le creature offrono un’azione di grazia inesprimibile, e noi abbiamo offerto una “Madre Vergine”, la gloria e il vanto del genere umano, la nostra gioia, letizia, consolazione e speranza!
Nel nostro Cristo, nel divino Bambino di Betlemme, appaiono e si individuano fin dall’inizio i contrasti tra il divino e l’umano, per il compimento del Mistero soprannaturale della Divina Economia: l’umiltà nella gloria, il dolore nella gioia, la morte nella vita!
* * *
Cari fratelli,
Sono proprio queste le caratteristiche principali di ogni fedele membro dell’umanità ormai rinnovata.
Erano le caratteristiche della Vergine Madre Maria, dell’umile e Casta Fanciulla, di Colei che divenne “Cielo e Tempio della Divinità”.
Questi tratti contrari caratterizzavano i Santi Apostoli, e anche tutti i veri membri della Chiesa di Cristo, come sintetizzato da San Paolo, il Grande Apostolo delle Nazioni: I servi di Dio sono così presentati: “nella gloria e nel disonore, nella cattiva e nella buona fama. Siamo ritenuti impostori, eppure siamo veritieri; sconosciuti, eppure siamo notissimi; moribondi, ed ecco viviamo; castigati, ma non messi a morte; afflitti, ma sempre lieti; poveri, ma facciamo ricchi molti; gente che non ha nulla e invece possediamo tutto”! (2 Cor. 6, 8-10)
Se tutto questo non diventa – in qualche misura e in qualche modo – la nostra esperienza propria, la nostra propria storia e la nostra propria verità, la nostra vita sacramentale di Crocefissione e Risurrezione, allora non siamo veri discepoli di Cristo e non festeggiamo col dovuto rispetto la divina Incarnazione. Se ci limitiamo a soffermarci sull’aspetto umano, storico, consuetudinario, psicologico, emotivo, gastronomico, turistico, romantico, ecc. della festa e non possiamo sinceramente ripetere le suddette sante parole apostoliche come conclusione della nostra vita cristiana e della nostra esistenza, allora non conosciamo ancora veramente la Natività, come purtroppo accade alla maggior parte del mondo detto cristiano.

* * *
Cari fratelli,
Il nostro Signore Gesù Cristo è il nostro unico Salvatore e Redentore. Ci ha portati dal nulla all’esistenza per farci partecipi dei Suoi doni, della Sua vita, perché noi diventiamo “simili” a Lui (1 Gv 3, 2), dei per la grazia, chiamati a vivere in “comunione” (1 Cor 1, 9) con Lui, “benedetti” in eterno (Mt 25, 34) nel Suo Regno senza fine.
Con la Sua Natività divina e la Sua opera redentrice, tutte queste cose sono state concesse e rese efficaci per tutti noi, senza eccezioni. Non scambiamo i doni divini e le aspettative divine con nient’altro, in questo mondo pieno di corruzione e di inganno.
Rimaniamo saldi nella fede e nella virtù, affinché l’esortazione apostolica che segue sia il principio immutabile che ci servirà da guida fino alla fine della nostra vita terrestre: Fratelli, “vigilate, state saldi nella fede, siate coraggiosi e forti; tutto si faccia tra voi nella carità” (1 Cor 16, 13-14); “E il Dio della pace sarà con voi” (Fil 4, 9). Amen!

Cristo è nato!

IL SANTO SINODO
L’Arcivescovo
† KALLINIKOS di Atene

I Membri
† GERONZIO di Pireo e Salamina
† CRISOSTOMO di Attica e Beozia
† GREGORIO di Tessalonica
† FOZIO di Demetriade
† MOSÈ di Toronto
† DEMETRIO di America
† AMBROGIO di Filippi e Maronia
† CIPRIANO di Oropòs e Filì
† CLEMENTE di Larissa e Platamone
† AMBROGIO di Metoni
† AUSSENZIO di Etna e Portland
† CRISTÒDULO di Teùpoli
† MASSIMO di Pelagonia

I Vescovi Ausiliari
† DANIELE di Nikopoli (Djakarta)
† KALLINIKOS di Talantios
† BENEDETTO di Astoria


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