27 Febbraio / 12 Marzo 2023
Seconda Domenica della Grande Quaresima
dedicata a San Gregorio Palamas
Venerabile Procopio il Confessore
Tono plagale secondo (sesto)
Evangelo Mattutino VI (Luca 24, 36-53)
Prochimeno
Tu, Signore, ci custodirai, e ci preserverai da questa generazione e in eterno.
Salvami, Signore, perché non resta un santo, perché scompaiono le verità dai figli degli uomini. (Ps 11, 8. 2)
Lettura dell’epistola di Paolo agli Ebrei (1, 10-14. 2, 1-3)
Tu, Signore, da principio hai fondato la terra e opera delle tue mani sono i cieli. Essi periranno, ma tu rimani; invecchieranno tutti come un vestito. Come un mantello li avvolgerai, come un abito e saranno cambiati; ma tu rimani lo stesso, e gli anni tuoi non avranno fine. A quale degli angeli poi ha mai detto: Siedi alla mia destra, finché io non abbia mai posto i tuoi nemici sotto i tuoi piedi? Non sono essi tutti spiriti incaricati di un ministero, inviati per servire coloro che devono ereditare la salvezza? Proprio per questo bisogna che ci applichiamo con maggiore impegno a quelle cose che abbiamo udito, per non andare fuori strada. Se, infatti, la parola trasmessa per mezzo degli angeli si è dimostrata salda, e ogni trasgressione e disobbedienza ha ricevuto giusta punizione, come potremo scampare noi se trascuriamo una salvezza così grande? Questa, infatti, dopo essere stata promulgata all’inizio dal Signore, è stata confermata in mezzo a noi da quelli che l’avevano udita.
Alleluia
Le tue misericordie, Signore, canterò in eterno; di generazione in generazione annuncerò la tua verità con la mia bocca.
Perché hai detto: In eterno la tua misericordia sarà edificata. Nei cieli sarà stabilita la tua verità. (Ps 88, 2-3)
Evangelo
secondo Marco (2, 1-12)
In quel tempo Gesù entrò a Cafarnao e dopo giorni si udì che era in casa. E si radunarono così tanti che non c’era spazio neppure davanti alla porta, ed egli diceva loro la parola. Vengono a portargli un paralitico, sorretto da quattro. E non potendo portarglielo innanzi a causa della folla, scoperchiarono il tetto nel punto dov’egli si trovava e, fatto un buco, calarono il lettuccio su cui giaceva il paralitico. Gesù, vista la loro fede, dice al paralitico: “Figlio, ti sono rimessi i tuoi peccati”. Erano là seduti alcuni scribi che ragionavano in cuor loro: “Perché costui parla così? Bestemmia! Chi può rimettere i peccati se non uno solo, Dio?” Ma Gesù avendo subito conosciuto nel suo spirito che così ragionavano tra sé, dice loro: “Perché ragionate così nei vostri cuori? Cos’è più facile, dire al paralitico: Ti sono rimessi i peccati, oppure dire: Alzati, prendi il tuo lettuccio e cammina? Affinché allora sappiate che il Figlio dell’uomo ha il potere di rimettere sulla terra i peccati, ti ordino – dice al paralitico – alzati, prendi il tuo lettuccio e va’ a casa tua”. Quegli si alzò all’istante, prese il suo lettuccio e se ne andò in presenza di tutti e tutti si meravigliarono e lodavano Dio dicendo: “Cosa simile non l’abbiamo mai vista!”