14 / 27 Settembre 2022
L’universale Esaltazione della Vivificante Croce
Al Mattutino
Evangelo secondo Giovanni (12, 28-36)
Il Signore ha detto: “Padre, glorifica il tuo nome”. Venne allora una voce dal cielo: “L’ho glorificato e di nuovo lo glorificherò”. La folla che era presente e aveva udito diceva che era stato un tuono. Altri dicevano: “Un angelo gli ha parlato”. Rispose Gesù e disse: “Questa voce non è venuta per me, ma per voi. Ora è il giudizio di questo mondo; ora il principe di questo mondo sarà gettato fuori. Io, quando sarò innalzato da terra, attirerò tutti a me”. Questo diceva per indicare di qual morte doveva morire. Allora la folla gli rispose: “Noi abbiamo sentito dalla Legge che il Cristo rimane in eterno; come dunque tu dici che il Figlio dell’uomo deve essere innalzato? Chi è questo Figlio dell’uomo?” Gesù allora disse loro: “Ancora per poco tempo la luce è con voi. Camminate mentre avete la luce, perché non vi colga la tenebra; chi cammina nella tenebra non sa dove va. Mentre avete la luce credete nella luce, per diventare figli della luce”. Gesù disse queste cose, poi se ne andò e si nascose da loro.
Alla Liturgia
Prochimeno
Esaltate il Signore Dio nostro e prostratevi allo sgabello dei suoi piedi, perché egli è santo.
Il Signore ha instaurato il suo regno; si adirino i popoli: lui che siede sui Cherubini, si scuota la terra. (Ps 98, 5. 1)
Lettura della prima epistola di Paolo ai Corinzi (1, 18-24)
Fratelli, la parola della croce è stoltezza per chi rovina se stesso ma per i salvati, per noi, è potenza di Dio. Sta scritto infatti: Distruggerò la sapienza dei sapienti e toglierò l’intelligenza degli intelligenti. Dov’è il sapiente? Dov’è il letterato? Dove l’intellettuale del momento? Dio non ha forse reso stolta la sapienza del mondo? Poiché, infatti, nella sapienza di Dio, il mondo non ha conosciuto Dio per mezzo della sapienza, è piaciuto a Dio salvare i credenti grazie alla stoltezza della predicazione. I Giudei chiedono segni e i Greci cercano la sapienza; noi invece annunciamo Cristo crocifisso, inciampo per i Giudei, stoltezza per i gentili, ma per i chiamati – Giudei o Greci – Cristo potenza di Dio e sapienza di Dio.
Alleluia
Ricordati del tuo popolo che hai radunato, che hai acquistato dal principio; hai redento lo scettro della tua eredità.
Dio è il nostro re prima dei secoli; ha operato la salvezza in mezzo alla terra. (Ps 73, 2. 12)
Evangelo
secondo Giovanni (19, 6-11. 13-20. 25-28. 30-35)
In quel tempo i sommi sacerdoti e i sacerdoti tennero Consiglio contro Gesù per metterlo a morte. E lo portarono a Pilato, dicendo: “Crocifiggi! Crocifiggi!” Dice loro Pilato: “Prendetelo voi e crocifiggete; io infatti non trovo colpa in lui”. Gli risposero i Giudei: “Noi abbiamo la Legge e secondo la Legge deve morire, perché si è fatto Figlio di Dio”. Quando udì questa parola, Pilato ebbe ancor più paura ed entrato di nuovo nel pretorio dice a Gesù: “Di dove sei?” Ma Gesù non gli diede risposta. Gli dice allora Pilato: “Non mi parli? Non sai che ho potere di liberarti e potere di metterti in croce?” Gli rispose Gesù: “Non avresti alcun potere su di me se non ti fosse stato dato dall’alto”. Udite queste parole, Pilato condusse fuori Gesù e sedette sul podio, nel luogo chiamato Litostroto, in ebraico Gabbatà. Era la parasceve di pasqua, verso l’ora sesta. Pilato dice ai Giudei: “Ecco il vostro re!” Ma quelli gridarono: “Togli! Togli! Crocifiggilo!” Dice loro Pilato: Metterò in croce il vostro re?” Risposero i sommi sacerdoti: “Non abbiamo re se non Cesare!” Allora lo consegnò loro perché fosse crocifisso. Essi allora presero Gesù e andarono. Ed egli, portando da sé stesso la croce, uscì verso il posto detto Luogo del Cranio, in ebraico Golgota, dove lo crocifissero e con lui altri due, di qua e di là e Gesù nel mezzo. Pilato scrisse anche l’iscrizione e la pose sulla croce; vi era scritto: “Gesù il Nazareno, il re dei Giudei”. Molti Giudei lessero questa iscrizione, perché il luogo dove fu crocifisso Gesù era vicino alla città; era scritta in ebraico, in greco e in latino. Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria di Cleopa e Maria Maddalena. Gesù allora, vedendo la madre e presente il discepolo che egli amava, disse alla madre: “Donna, ecco il tuo figlio!” Poi disse al discepolo: “Ecco la tua madre!” E da quel momento il discepolo la prese con sé. Dopo questo, Gesù, sapendo che ogni cosa era stata ormai compiuta, perché si compisse la Scrittura disse: “Ho sete!” Vi era lì un vaso pieno d’aceto; posero perciò una spugna imbevuta di aceto in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. E dopo aver ricevuto l’aceto, Gesù disse: “E’ compiuto!”
E reclinando il capo, rese lo spirito.